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Il papa invita a "filmare l'ineffabile"
di ZENIT.org
GUADALAJARA, giovedì, 6 settembre 2007 (ZENIT.org).
Con un messaggio
indirizzato all’Arcivescovo di Guadalajara, il Cardinale Juan Sandoval
Íñigüez, Benedetto XVI si è reso presente all’inizio dei lavori del
Simposio Internazionale “Filmare l’Ineffabile
Nella lettera, il
Pontefice sottolinea che l’iniziativa del Centro di Produzione
Cinematografica cattolico “favorisce un dialogo ecclesiale con i
professionisti della comunicazione audiovisiva, soprattutto i cineasti,
che cercano in una visione antropologica cristiana una fonte di
ispirazione per il loro lavoro artistico”.
Nel documento si
afferma che il mondo del cinema, quando si apre alla dimensione
trascendente della vita e al mistero che sta alla base dell’essere
umano, è capace di promuovere un autentico umanesimo pieno di valori
genuini come la speranza e la fratellanza, la concordia e la pace.
Il Cardinale Sandoval Íñigüez ha inaugurato il 3
settembre le strutture del Centro Superiore di Produzione
Cinematografica, “Filmar lo inefable”, A.C., così come i lavori
che iniziano formalmente con i 21 cineasti che lavoreranno in queste
strutture.
“Molta gente – ha
detto il porporato messicano – vive la sua vita senza senso, senza fede,
e a volte i mezzi di comunicazione contribuiscono molto a questo. Che
quanti studiano qui portino questo proposito di unirsi e di unire le
capacità che acquisiranno qui in una grande opera per illuminare questo
mondo con i valori della fede, quanti credono, o con i valori umani
radicati nella natura stessa dell’uomo”.
Padre Javier
Magdaleno Cueva, direttore del CSPC, ha presentato al Cardinale Sandoval
Íñigüez la prima generazione che forma questo Centro, composta da
giovani provenienti da Venezuela, Italia, Uruguay, Cile, Brasile,
Colombia e Cuba, così come da altri cineasti messicani, che hanno
lasciato lavoro, casa e famiglia per dar vita a questo nuovo progetto
cinematografico.
All’atto di
inugurazione si è reso anche presente, con una lettera, il Cardinale
Paul Poupard, fino a pochi giorni fa presidente del Pontificio Consiglio
per la Cultura, che ha sottolineato come la sfida del CSPC consista nel
“recuperare, o anche creare, nuovi linguaggi espressivi capaci di
manifestare questa dimensione profonda e trascendente dell’esistenza
umana... in qualche momento, la nostra epoca ha perso lo stupore di
fronte alla realtà. Siamo diventati analfabeti dell’ineffabile, incapaci
di decifrare il codice di bellezza che ci offre la realtà nel suo
candore originario, e quindi di riprodurlo con mezzi adeguati”.
Il porporato ha
anche porto i suoi migliori auguri agli organizzatori e ai partecipanti
al Simposio, avvertendo che il compito del CSPC non è fare cinema
religioso, “ma sviluppare nuovi metodi espressivi per trasmettere e far
giungere all’uomo di oggi l’ineffabile, sulla linea del concetto ‘ampio’
di ragione, il Logos, che Benedetto XVI non cessa di proporre”.
[Ulteriori
informazioni su
www.filmarloinefable.org]